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MASSIMO SERGI
WALKAROUND
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Walkaround è una passeggiata, a bordo di un pianoforte, attraverso i sentieri più semplici e profondi dell’esistenza, sostando davanti a piccole cose o persone all’apparenza poco significative, che a loro volta conducono la propria vita. Così come la barchetta di carta di Paper Boat acquista coscienza del proprio essere ma dovrà confrontarsi con l’ineluttabilità del suo destino, o il pupazzo di neve che trascorre la sua ultima notte prima dell’impietoso disgelo in A Snowman’s Night, oppure la figura umile e semplice di un personaggio popolare, Marche Polle, vissuto nell’indigenza e contemporaneamente nella notorietà in un mondo tutto suo (v. pagina Approfondimenti).
L’opera annota i momenti più bui e profondi come la perdita dell’amore e l’affievolimento dei sentimenti in Heart Eclipse, Lost Love, Strangers Again o ne celebra l’importanza in (Almost) All About Us e No Distance, oppure trae bozzetti di intimità con Moonless e Subdued Lights. Con Studio n. 1 si rivolge, con schemi melodici semplici, a modelli classici.
A PASSEGGIO CON WALKAROUND
Meno cupo nel setting emotivo - anzi, ottimistico – è il brano Walkaround, da immaginare appunto come una passeggiata a sé stante, magari in una mattina di primo autunno, ma quest'ultimo in realtà non è la fine dell’anno: è il vero necessario preludio alla ciclica rinascita.
Nella seconda parte dell’album sono contenuti brani in cui i melodismi della consueta cifra stilistica - alla quale la prima parte ci aveva abituato - vengono fusi con il proprio contrario: effetti digitali e chitarra elettrica, veri e propri inferi stranianti e strazianti ai quali il pianoforte viene inesorabilmente accompagnato. Lost Love ne è il migliore esempio; la melodia in tono minore è punteggiata dai moti più abissali dell’animo e della mente descritti dagli effetti e dal lamento della chitarra elettrica.
Le due parti di Birth Of A Flower (In A Post-Atomic Landscape), pezzo apparso nell’album Fleeting Steps pubblicato dalla Eclectic Productions, appartengono a tutt’altra concezione: nella prima il pianoforte interviene sporadicamente e in maniera minimalista preludendo alla seconda, nella quale assume il ruolo di protagonista.