Artists And Bands
Dopo aver preso parte al recente progetto sperimentale intitolato "Fleeting Steps" (ne abbiamo parlato di striscio QUI), Massimo Sergi propone "Walkaround", sua prima opera solista, di imminente pubblicazione per i tipi di Terre Sommerse (www.terresommerse.it). Il disco è virtualmente suddiviso in due parti (o "segment", come lo stesso autore suggerisce nella tracklist): in "A Piano Walk", egli offre ambientazioni per solo piano (con l'ausilio di labili sintetizzatori in un paio di brani) di stampo squisitamente intimista e malinconico.
Parrebbe l'ennesimo progetto volto alla clonazione del Giovanni Allevi più melodico se non fosse che la capacità compositiva dell'artista - che, avulsa dal seguire formule standardizzate, è scevra da ogni logica formale, magicamente votata all'improvvisazione intelligente - suggerisce rimandi a personaggi ben più blasonati: melodie accattivanti e soluzioni particolarmente elaborate rappresentano una formula talmente vincente da richiamare, sublimando senza saccheggiare, l'intimismo struggente di André Gagnon e Joe Hisaishi, la malinconia evocativa dello statunitense David Benoit, la dolce complessità stilistica del Keith Jarreth del "Köln Concert".
Nella seconda parte, “Around A Piano”, limitata a soli tre brani, permangono certamente suggestioni malinconiche ma in un contesto arrangiativo totalmente diverso: loop, reverse ed altri effetti, unitamente ad una chitarra mai invasiva, tratteggiano delicate ma inusuali cornici sonore, in bilico tra sperimentazione e ambient. Merito anche e soprattutto del chitarrista Stefano Pontani, qui interessato anche in veste di compositore.
Anch'egli coinvolto nel progetto discografico citato in apertura, vanta trascorsi in seminali gruppi prog e fusion quali Ezra Winston, Vu-Meters, Anagramma, Matilda Mother Project (i primi sono unanimemente indicati tra i pionieri del new prog italiano, gli ultimi hanno firmato la colonna sonora del film “L'ultima Lezione”, vincitore del Globo D'oro alla miglior opera prima). I suoi interventi misurati e minimalisti suggeriscono richiami struggenti di un doloroso presente che evocano nell'ascoltatore suggestioni drammatiche di incredibile substrato emotivo.
"Walkaround" è un album assai lontano dall'ordinario ma così incredibilmente vicino alla coscienza dell'ascoltatore, forte di una intrinseca capacità comunicativa che raramente pare rinvenibile nelle odierne e ormai troppo standardizzate uscite discografiche.